
Da Novembre 2020 ad Aprile 2021 ho seguite le storie degli infermieri, dottori e pazienti all interno delle terapie intensive altoatesine.

La infermiera Susanne Mittermaier ha negli occhi il blu delle sue motagne e ghiacciai della Valle Aurina.

A sinistra le mani di Luna. Infermiera di madrelingua italiana che lavora al centro COVID-19 di Bolzano A destra le mani die Sophie. Infermiera di madrelingua tedesca. Due culture che si aiutano per fissare una maschera di ossigeno ad un paziente.

La infermiera Edith prepara un lenzuolo per copire un paziente che ha freddo

Questa è una situazione che ho visto spesso. I nuovi pazienti arrivati in terapia intensiva spesso si tengono sulla spondina mentre cercano di stare sul fianco per respirare meglio. Lui è un giovane tra i 40 e 50 anni.

La infermiera Lisa durante il suo turno all'interno dell'area COVID

Gli ultimi respiri di un paziente morente

L'infermiere Daniel Kiem prova una nuova tuta che permette di avere aria temperata per lavorare meglio.

Un paziente in terapia intensiva mi riconosce perché è del mio stesso paese di origine. Vuole parlarmi ma non può perché intubato. Mi fa segno che vuole scrivere e gli porto un foglio. Lui per due volte scrive la parola "Luft Luft", gli mancava l'aria. Posso raccontarvi questa storia perché per fortuna lui ce l'ha fatta ed è guarito

La foto di un paziente a cui è appena stata fatta una tracheotomia

La prima notte in terapia intensiva di un giovane paziente con sindorme di down. Il suo Dumbo gigante continuava a cadere dal letto per via delle spondini troppo basse. GLi infermieri per tutta la notte hanno vigilato e gli rimettevano il Dumbo sul letto.

La infermiera Verena guarda il monitor di un paziente durante il suo turno di notte.

Il dottor Della Rocca tiene la mano ad una paziente

La infermiera Silvia all interno dell'area COVID-19 della terapia intensia di Bolzano

L'occhio di un chirurgo mentre lavora ad una tracheotomia

Il dottore Bernd Andergassen tiene la mano a un paziente che sta soffrendo

Questa foto mostra l'ultimo movimento della mano di un paziente mentre viene anestetizzato. Le sue ultime parole erano: "Spero di risvegliarmi"

L'infermiere Brutus fotografato dietro il vetro separatore prima di entrare in terapia intensiva

La infermiera Ayaia durante il suo turno di notte

La mano di un paziene durante la notte. Il dito illuminato di rosso dal sensore

Il paziente Bruno pochi giorni prima di essere rilasciato dopo una lunga malattia

La paziente Carla con l'infermiere Fabrizio

Una infermiera sale sul letto per tirare un paziente da un letto all'altro

Un paziente viene bagnato con il disinfettante prima della trachotomia

Un giovane paziente di 22 anni ricoverato per Covid

Una paziente Covid può succhiare un po di acqua. Ancora non può bere per via del tubo.

Un anziano malato di COVID appena arrivato alla triage

Scippacercola durante la pulizia dentale di un paziente. Un lavoro che deve fare in maniera molto precisa e accurata per evitare che i batteri si diffondano nel corpo debole di questo malato COVID.

Sul web circola molto odio. L'infermiere Davide spiega così la sua motivazione per continuare a lavorare in questa pandemia

Questo paziente è guarito e tra poco uscirà dalla terapia intensiva di Bolzano. Ci siamo messi a chiacchierare a lungo e come ricordo mi sono fatto un "selfie" dei nostri piedi

Il miracolo del 50esimo giorno Dopo 50 giorni di malattia questo paziente Covid quasi all'improvviso si è ripreso velocemente. In mano ha un guanto gonfiato d'aria e con il disegno di una faccina ridente fatta da una infermiera. Il suo nome è "Joe". Il compito del paziente è di continuare da stringere regolarmente il guanto per riabilitare le sue funzioni motorie.

Ritratto di Ayaia dietro al vetro dell'area COVID

Questo paziente finalmente sta meglio e può provare a mangiare il suo primo yoghurt. La logopedista si prepara ad accompagnarlo.

La bellissima espressione di Fabio quando nota la mia presenza

Un paziente appena deceduto

L'infermiere Davide spiega la sua motivazione per continuare a lottare dentro la terapia intensiva provinciale di Bolzano: "Non per Odio Ma per Amore"

Un nuovo paziente appena arrivato. Se la maschera di ossigeno non basta dovrà essere intubato

Il fisioterapista Giovanni aiuta un paziente che per la prima volta dopo tre settimane cerca di stare in piedi da solo

La infermiera Reni accarezza un paziente sofferente

La infermiera Luna

Questa persona è deceduta. Ora per 20minuti si registra il battito cardiaco (assente) del cuore prima di portarlo via

Un paziente di 40 anni